lunedì 27 gennaio 2014

Angoulême & Foff


Come ogni anno a fine gennaio torna il Festival International de la Bande Dessinée di Angoulême. Da giovedì 30 a domenica 2 febbraio la città francese ospiterà il meglio del fumetto franco-belga ma non solo, dato che ormai da anni l'evento è diventato internazionale e sa guardare anche ad altre scuole e altre sensibilità. Ecco dunque che nel programma ufficiale figurano tra gli ospiti anche artisti provenienti da tutto il mondo, alcuni dei quali già noti al grande pubblico, come Gregory Benton, Joseph Lambert, Frank Santoro, Dash Shaw, Matt Madden, Matt Broersma, Julie Delporte, Alec Longstreth, Ted Stearn, Alison Bechdel, Ulli Lust, Joan Cornellà, Tommi Musturi, Joanna Hellgren, Tom Gauld. Particolare attenzione è poi riservata ai cartoonist svedesi, finlandesi e olandesi, tutti con un proprio spazio, mentre l'Italia è ben rappresentata da Manuele Fior, ospite sia dello stand di Atrabile che di Futuropolis, e dalla presenza di Giulia Sagramola e Lucia Biagi di Teiera e di Andrea Settimo presso Sarbacane. Proprio Settimo è tra i collaboratori di Delebile, l'antologia bolognese che insieme alla fanzine Lök Magazine è anche tra i 25 candidati al premio Bd Alternative 2014, il prestigioso riconoscimento già vinto nel 2007 da Canicola. Interessanti anche le conferenze in programma, con temi come il fumetto britannico contemporaneo (curata da Paul Gravett), il comics code, le pubblicazioni indipendenti e i webcomics.
Accanto a quello ufficiale è ormai diventato un appuntamento fisso, negli stessi giorni e sempre ad Angoulême, il Foff, cioè un festival alternativo che raccoglie collettivi e artisti da tutta Europa, proponendo non solo l'immancabile mostra mercato, ma anche proiezioni, esposizioni e concerti, accompagnati da piatti vegetariani e dalla consegna del Fuck d'or. Insomma, per chi non lo conoscesse potremmo definirlo un piccolo Crack!, nel senso della manifestazione che si tiene ogni giugno al Forte Prenestino e che quest'anno festeggerà il decennale. Gli stand della micro-editoria saranno circa una cinquantina, tra cui quelli di Canicola, Chili con Carne, Le Dernier Cri, Inuit, Lök, Psoriasis. Per la lista completa vi rimando al sito del Foff, mentre per concludere vi segnalo tra le mostre quella dell'americano Mike Diana, noto ai più per l'accusa di oscenità di cui fu vittima negli anni '90, ma che da allora ha iniziato una bella carriera di artista visivo.

giovedì 23 gennaio 2014

Frontier #1-2





#1 di Uno Moralez #2 di Hellen Jo, Youth in Decline, San Francisco (Stati Uniti), maggio e settembre 2013, 32 pagg. e $8 l'uno.

La maggior parte di voi probabilmente già conosce Frontier, la "serie monografica di arte e fumetti" pubblicata dalla nuova etichetta di Ryan Sands, la Youth in Decline. Frontier ha debuttato lo scorso maggio con un numero realizzato dall'artista russo Uno Moralez, seguito a settembre dall'albo dedicato a Hellen Jo, e ha un bel programma editoriale per quest'anno, con quattro nuove uscite, cui ci si può anche abbonare on line. Lo scopo di Ryan Sands è quello di far conoscere artisti innovativi e particolari e con questi primi due numeri l'obiettivo è stato pienamente raggiunto.
L'opera di Uno Moralez è unica nel suo genere. Come si può vedere sul suo sito, Moralez è prima di tutto un artista digitale, particolarmente abile nel realizzare gif animate. Sulla copertina di Frontier #1 troviamo proprio la riproduzione di una di queste gif, in cui l'uso dei pixel, un marchio di fabbrica dell'autore, sembra accendere le fiamme che devastano una casa rurale e al tempo stesso dà un'aura enigmatica all'uomo al suo fianco. Lo stesso tema è presente anche all'interno, ma questa volta la casa è sullo sfondo: in primo piano ci sono due ragazze in fuga e un uccello antropomorfo con una testa umana tra le zampe. La scena ci fa chiedere se l'edificio è lo stesso riprodotto sulla copertina e se le ragazze e l'animale hanno a che fare con l'incendio. L'uso di riferimenti incrociati e temi ricorrenti è una metodologia tipica di molti artisti visivi e Moralez la segue con convinzione. Tuttavia questo numero di Frontier non ospita soltanto illustrazioni singole ma anche delle opere narrative, a tutti gli effetti dei fumetti muti. Un esempio è nelle prime pagine dell'albo, rese in una splendida stampa verde foglia di tè e nero. 




La prima immagine ricorda immediatamente Velluto Blu di David Lynch e d'altronde il regista è una dichiarata fonte di ispirazione per Moralez, che non ne fa mistero, dato che sul suo sito troviamo anche un ritratto dell'agente Dale Cooper di Twin Peaks. Con uno stile e un'atmosfera che ricorda i fumetti degli anni Cinquanta (mi sembra di notare un'influenza di Basil Wolverton), Moralez racconta la storia di una ragazza che si esibisce in un club mentre pensa malinconicamente a un amore lontano. Dopo lo show viene umiliata dal suo datore di lavoro e poi rapinata e violentata da due loschi figuri. Derisa e ignorata dalla polizia, torna a casa e si mette a pregare davanti a una statua della Madonna e all'immagine del suo ragazzo, un marinaio. A questo punto la narrazione si sposta dal realistico all'onirico e si entra letteralmente in un vortice fatto di immagini sacre e riferimenti al folklore russo. I due amanti si ricongiungono simbolicamente nell'oceano, ma non si tratta certo di un buon presagio.



E' interessante notare la ripetizione dei temi trattati in questo primo racconto nelle pagine successive. Moralez sembra avere una passione per i vortici, i mostri, le lingue e i capelli lunghi, gli uomini in uniforme, le ragazze more, le sirene, i marinai e la carta da parati stravagante. Questo gli permette di creare un mondo ben definito e uno stile riconoscibile, che va ben oltre l'horror-art. Moralez è anche un artista talentuoso nell'uso del colore, come si può vedere in una splendida illustrazione realizzata in rosa fluorescente, e un appassionato di manga, come invece è evidente da un disegno di una donna con due teste minacciata da un serpente, oltre che da un altro fumetto muto con protagonista un ragazzino in fuga da un mostro. L'immagine di chiusura ci mostra un'altra prova delle abilità dell'autore, che decontestualizza un'opera pubblicata sul suo sito facendoci chiedere perché la strana bestia che sta abusando di una donna in abito bianco ha uno sguardo di terrore mentre la donna ha un'espressione rilassata. Nell'immagine completa si vedono a bordo pagina degli uomini con una croce e una torcia pronti ad attaccare la bestia, ma i lettori che non hanno visitato il sito non lo sapranno mai. Grazie dunque a Ryan Sands e alla Youth in Decline per averci fatto conoscere questo straordinario artista.




Conoscevo già il lavoro di Hellen Jo come cartoonist dal primo e finora unico numero della serie Jin & Jam, pubblicato nel 2008 dalla Sparkplug Comics e poi ristampato come autoproduzione nel 2012. In Frontier #2 non ci sono fumetti, ma solo illustrazioni, anche se il mondo che ci viene raccontato dalla trentenne Jo, di base a San Francisco, è lo stesso dei suoi comics e le ragazze qui raffigurate possono ricordare i suoi personaggi Ting e Terng. Le protagoniste di questi disegni e dipinti sono principalmente teenager e, in particolare, come dice la Jo nell'intervista ospitata alla fine dell'albo, "le ragazze che ammiravo e disprezzavo nel cortile della scuola, quelle a cui volevo assomigliare, quelle che mi trattavano come una merda". Così ecco gruppi di ragazze che fumano, fanno skate, dipingono sui muri, vanno al college, si mettono il rossetto, si tagliano i capelli e portano piercing, costumi, cappelli, abiti maculati, boa, grandi occhiali da sole e così via. Hanno capelli bianchi, grigi, blu, verdi, rossi e biondi, il più delle volte fanno parte di una gang con qualche nome alla moda e hanno uno sguardo minaccioso, come se volessero far del male a qualcuno. E sicuramente fanno del male a se stesse, dato che sono spesso coperte di sangue.
Frontier #2 è un'ottima prova, realizzata da un'artista che ha notevolmente migliorato il suo stile, diventato più raffinato rispetto al passato, e pubblicata da una casa editrice che non sta sbagliando un colpo. L'uscita del terzo numero è fissata per febbraio e vedrà protagonista il cartoonist tedesco Sascha Hommer con tre fumetti brevi, seguito nei prossimi mesi da Ping Zhu (aprile/maggio), Sam Alden (settembre) ed Emily Carroll (novembre).


sabato 18 gennaio 2014

Support SAW!



Sono rimasti pochi giorni per sostenere la campagna su Indiegogo del SAW (Sequential Artists Workshop), la scuola di fumetti con base a Gainesville, in Florida. I suoi ideatori definiscono il SAW ribelle, non-istituzionale, anticonformista e vitale e questo ci dà l'idea di una realtà che ha lo scopo di insegnare fumetto in modo serio ma non serioso, attraverso lezioni e workshop che facciano confrontare cartoonist e aspiranti tali. Nei prossimi mesi ci sono in calendario una serie di incontri con Dash Shaw, Gabrielle Bell e John Porcellino, solo per citare tre artisti che sicuramente hanno molto da insegnare a chi vuole lanciarsi nel mondo del fumetto indipendente e autoprodotto.
La campagna di fundraising serve per ampliare il programma dei corsi, invitare nuovi cartoonist/insegnanti, espandere la biblioteca della sede di Gainesville, comprare nuove attrezzature, espandere gli studi in modo da poter offrire nuovi spazi per scrivere e disegnare. E se questo non basta i "premi" per chi contribuisce sono di tutto rispetto, a partire da una serie di 16 mini-comics realizzati da Josh Bayer e Pat Aulisio, Sarah Glidden, Nick Bertozzi, Dylan Horrocks, Rich Tommaso, Jessica Abel, Fran Lopez, Box Brown, Jess Ruliffson, Trevor Alixopulos, Steve Weissman, Erin Curry, Kurt Wolfgang, Matt Madden e Tom Galambos (quest'ultimo con due titoli). In più ci sono anche cartoline, poster, magliette, tavole originali e i fumetti che saranno realizzati dagli studenti durante l'anno. Support SAW!


sabato 11 gennaio 2014

Koyama Press Special part 1: Blobby Boys & Everything Takes Forever



Inizio con questo post un recupero delle uscite del 2013 della canadese Koyama Press, che finora ho colpevolmente tralasciato, fatta eccezione per la recensione di Lose #5 di Michael DeForge. La Koyama è al momento una delle migliori case editrici sul mercato e in questo 2014 è destinata a confermare questo titolo, dato che ha presentato un programma editoriale interessantissimo, a cui ho già accennato qui.
Blobby Boys è la raccolta di alcune storie di Alex Schubert già viste online o in altri comic-book, più qualche inedito. Classe '83, Schubert è un assiduo collaboratore di Vice.com, lavora nell'animazione e ha creato una linea di toys ispirati ai suoi fumetti. La colorazione delle pagine, il sarcasmo a volte brutale che caratterizza i dialoghi e l'utilizzo di personaggi ricorrenti così ben definiti da risultare caricature di se stessi possono a prima vista ricordare alcune cose di Daniel Clowes, da cui tuttavia Schubert si differenzia a livello contenutistico, a partire da un universo narrativo che è ben più ancorato al presente rispetto ai riferimenti vintage e retrò dell'autore di Ghost World. Inoltre la verbosità dei personaggi di Clowes è qui sostituita da uno stile asciutto, che dimostra piena padronanza del mezzo espressivo e in cui a spiccare è la battuta icastica, che pone fine in modo inaspettato alla storia prendendosi gioco delle convenzioni. Schubert sa realizzare storie semplici e brevi, in cui anche una pagina, una striscia o una sola frase contribuiscono alla creazione di un universo narrativo. 


Protagonisti principali sono i Blobby Boys, una band musicale dalle fattezze aliene dedita alla droga e se necessario all'omicidio. Come ha suggerito lo stesso cartoonist in una recente intervista, i Blobby Boys sono un gruppo di nichilisti e se a questo aggiungiamo che la componente fondamentale delle gag dei suoi fumetti è il nonsense, potremmo definire il suo stile nonsense nichilista. Altri personaggi dello Schubert-universo sono il Cyber Surfer ("I'm a strong robot, and I like to surf" è il suo motto), l'Aging Hipster che cerca disperatamente di essere alla moda, il Punk Dad, la band "sperimentale" The Spoiler, il critico d'arte (e qui il richiamo a Clowes è inevitabile) che per rendersi la vita più semplice ha scelto di stroncare tutto ciò che recensisce tanto alla fine "fa tutto schifo" e la Zine Police, una sorta di polizia che controlla e se necessario censura tutte le fanzine che vengono pubblicate. Blobby Boys è un libro assolutamente consigliato, come tutto ciò che sta creando il suo autore.


Se, come abbiamo detto, la cifra stilistica di Schubert è il nonsense, i fumetti di Victor Kerlow sembrano sogni ad occhi aperti in cui il confine tra realtà e immaginazione è a volte inesistente. Anche nella sua raccolta Everything Takes Forever troviamo dei personaggi ricorrenti, su tutti Taco-Head, come suggerisce il nome un uomo con la testa di taco, protagonista di alcune divertenti gag. Il tratto di Kerlow, illustratore ben conosciuto negli Usa e collaboratore tra le altre testate del New York Times e del New Yorker, a un'occhiata superficiale può sembrare poco definito ma basta guardarlo con attenzione per notarne la raffinatezza, soprattutto nel delineare la figura umana. Anche l'uso della tecnica ink-wash, preponderante in Weird Things, Downstairs, è un tocco di classe che arricchisce il bianco e nero delle tavole. Purtroppo a livello narrativo le sue storie non sono sempre ben focalizzate e la più lunga del lotto, Little Guy, ne è l'esempio più evidente. Sembra che l'approccio libero e molto "stream of consciousness" utilizzato da Kerlow per creare i suoi fumetti sia per ora più un limite che una cifra stilistica, ma la tecnica di disegno e alcune ottime storie brevi qui pubblicate bastano a rendere Eveything Takes Forever una lettura piacevole e fanno ben sperare per il futuro, a partire dalla nuova raccolta di Kerlow, Bad Party, uscita in questi giorni per la Future Shock Empirical.

venerdì 3 gennaio 2014

Il 2013 su Just Indie Comics


Arrivati alla fine di questo primo (mezzo) anno del blog, riassumo i principali contenuti di cui ho parlato su queste pagine. Tralascio volutamente news e post estemporanei, dato che rileggerli ora avrebbe poco senso, e mi concentro sugli articoli più sostanziosi, che spero possano risultare interessanti ancora adesso. Ecco dunque la lista di questo 2013 su Just Indie Comics, a partire dal primo post con cui lo scorso 21 luglio ho inaugurato il sito.

- Golem Stories di Sammy Harkham, recensione dell'antologia dell'autore statunitense edita in Italia da Coconino Press.
- Cyan, un gatto e le sue avventure secondo Jeong Hwa Min.
- Lose #5, nuovo numero dell'antologia di Michael DeForge.
- Biografiktion è un collettivo berlinese formato da Ana Albero, Till Hafenbrak e Paul Paetzel, le cui opere sono state raccolte in un bel volume della londinese Nobrow Press.
- Strong Eye Contact, il fumetto incontra i film muti grazie a Christopher Adams e alla 2D Cloud.
- Ignatz Awards, Michael DeForge trionfa con tre premi.
š! #13-14, il ritorno dell'antologia lettone con due numeri ricchi di storie, colori, idee.
- The Bookshelf vol.1, prima e finora unica puntata di una nuova rubrica di recensioni, inaugurata da Optic Nerve #13 di Adrian Tomine, We Will Remain di Andrew White e Alamo Value Plus di Rusty Jordan.
- It's a Good Life, If You Don't Weaken, reportage dalla mostra di Seth a New York.
- Roghi, le ragazze inquiete di Anna Deflorian nell'elegante A3 di Canicola Edizioni.
- Monster, i fantasmi di Fort Thunder nella più bella antologia dell'anno.
- The Comic Arts Brooklyn Experience parte 1, il festival newyorkese raccontato dalla voce dei protagonisti (in inglese).
- The Comic Arts Brooklyn Experience parte 2, conclusione del reportage dal festival indie dello scorso novembre (in inglese).
- Comics People: Pat Aulisio, profilo dello scatenato cartoonist statunitense e della sua Yeah Dude Comics.
Bülb Comix 2[w] collection, retrospettiva dei minuscoli comics editi dalla casa editrice svizzera.
- A Look is The Fire Itself, reportage dalla mostra di Anna Deflorian al Caos di Terni.
- Life Zone, recensione dell'ultimo libro di Simon Hanselmann dedicato alle avventure di Megg, Mogg & Owl.
- Sequential Vacation, l'intrigante fumetto senza parole di Sar Shahar.
- I migliori fumetti indie del 2014, anteprima delle uscite del nuovo anno.